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Italiane, al mare e in automobile: la fotografia delle vacanze 2021 scattata da TCI e Hertz
Le vacanze 2021 sono state per la maggior parte in Italia, alla ricerca di sole, mare e natura in località vicine al proprio luogo di residenza, da raggiungere preferibilmente in automobile. Continua il momento positivo delle località di montagna mentre stentano a recuperare le città d’arte.Questi, in estrema sintesi, i risultati della survey elaborata dal […]
Le vacanze 2021 sono state per la maggior parte in Italia, alla ricerca di sole, mare e natura in località vicine al proprio luogo di residenza, da raggiungere preferibilmente in automobile. Continua il momento positivo delle località di montagna mentre stentano a recuperare le città d’arte.
Questi, in estrema sintesi, i risultati della survey elaborata dal Centro Studi Touring Club Italiano, in collaborazione con Hertz Italia, somministrata in modalità on line alla community Touring, composta da una platea di oltre 300 mila persone con una spiccata propensione per i viaggi. Oltre 4.700 i questionari compilati tra il 14 e il 16 settembre, da cui emergono le tendenze del turismo nell’estate 2021.
Anche nell’estate 2021 la quasi totalità del campione interpellato, circa il 94%, ha fatto almeno una vacanza tra giugno e oggi (nel 2020 era stato il 20%). Si tratta di una quota superiore rispetto a quella riscontrata nella consueta survey previsionale del Centro Studi TCI di inizio estate, nella quale il 71% della community dichiarava che sarebbe partito “certamente” per le vacanze.
Cambia il modo di viaggiare ma ci sono segnali più incoraggianti rispetto al 2020
Dalle risposte emerge una sostanziale uniformità di pensiero da parte della community sul fatto che il coronavirus abbia modificato il modo di fare vacanze (62%) anche se il dato è in calo rispetto all’estate 2020 (69%). Come era già accaduto lo scorso anno, anche nell’estate appena conclusa a farla da padrone è stato il cosiddetto “turismo di prossimità” (68%), quindi si sono scelte mete più vicine al proprio luogo di residenza, adottando comportamenti in linea con le misure anti contagio: meno eventi e musei rispetto al periodo pre-pandemia (55%), preferenza per destinazioni poco note e presumibilmente meno affollate (55%), frequentazione meno assidua di bar e ristoranti (50%).
Confrontando però le risposte dell’estate 2021 con quelle del 2020 tutti i dati sono in diminuzione: nonostante la pandemia dunque si prova a ritrovare una certa “normalità” nei comportamenti e nell’esperienza di viaggio.
Anche l’estate 2021 è stata un’estate “italiana”
La stragrande maggioranza della community Touring ha scelto l’Italia come meta di viaggio (91%) e appena il 9% l’Europa: anche se il dato è ancora molto lontano rispetto ai numeri pre-pandemia, anche in questo caso si segnala una prima, timida ripresa degli spostamenti in Europa rispetto all’estate dello scorso anno (6%).
Le regioni più gettonate sono state Trentino Alto Adige (14%), Toscana (11%) e Puglia (10%), che quest’anno ha superato la Sardegna (8%).
All’estero, pur con numeri contenuti, c’è stata una forte concentrazione di preferenze su Francia (23%), che supera quest’anno la Grecia (22%), seguite da Spagna (10%) e Croazia (8%).
Meta preferita il mare; bene la montagna e i piccoli borghi; città d’arte in difficoltà
Anche nell’estate 2021 la tipologia di vacanza preferita dalla community Touring è quella caratterizzata dal binomio sole&mare (47%), addirittura in crescita sia sul 2020 che sul periodo pre-pandemia. Al secondo posto c’è la montagna (23%) che continua il suo momento fortunato, anche se in lieve calo rispetto al 2020.
Tra le ragioni che hanno decretato il successo delle vacanze in montagna negli ultimi due anni ci sono innanzitutto il bisogno di stare più a contatto con la natura (38%), la possibilità di svolgere attività all’aria aperta (28%), la volontà di evitare affollamenti (18%) e il piacere di godere del paesaggio naturale (13%).
Seguono i viaggi itineranti in auto, moto e camper (14%), in calo sul 2019 perché rimangono oggi perlopiù appannaggio dei camperisti. Una conferma, almeno rispetto ai dati pre-Covid, viene, in positivo, dalle preferenze accordate ai borghi e all’entroterra (5%), mentre in negativo permane una certa difficoltà delle città d’arte (5%).
Nonostante le incertezze per le vacanze derivanti dal protrarsi della pandemia, l’estate 2021 torna ad avere una stagionalità di flussi simile ai periodi pre-Covid: massima concentrazione ad agosto (53%), media a luglio (35%) e più bassa a giugno (12%, più vicino al 15% del 2019 che al 7% del 2020).
L’automobile è il mezzo preferito per gli spostamenti
Uno dei fattori che caratterizzano maggiormente le vacanze ai tempi del coronavirus è il ricorso all’automobile come mezzo preferito per gli spostamenti (68%), anche se in calo rispetto al 2020, mentre l’aereo, che pure ha recuperato rispetto allo scorso anno, con il 10% di preferenze rimane molto lontano dai valori pre-Covid (33%).
Nonostante la predilezione per il mezzo proprio, i vacanzieri hanno sostanzialmente riconfermato l’interesse verso il servizio di autonoleggio, perlopiù per garantirsi libertà e flessibilità negli spostamenti e per andare in destinazioni non raggiungibili comodamente con il trasporto collettivo.
Hotel e villaggi in crescita, bene gli appartamenti in affitto
Per quanto riguarda le strutture ricettive, hotel e villaggi restano la tipologia preferita (41%), in crescita rispetto al 2020 ma non ancora tornati ai livelli pre-pandemia. Tengono complessivamente gli appartamenti in affitto, per i quali non si segnalano variazioni sostanziali rispetto ai due anni precedenti, mentre calano – ma non scendono ai dati del 2019 – le seconde case (15%) e quelle di parenti e amici (5%). Segnale del fatto che questa soluzione “rifugio” è stata per il secondo anno molto gettonata in un periodo di emergenza sanitaria e probabilmente per molti anche di difficoltà economica.
Bene la bellezza dei luoghi e accoglienza dei residenti; male i prezzi dei servizi e misure anti-Covid
Gli aspetti che hanno soddisfatto di più la community Touring sono stati la bellezza dei luoghi (9,4 su una scala da 1 a 10) e l’accoglienza riservata dai residenti (8,6). Positive anche la raggiungibilità (8,4) e l’organizzazione turistica locale (8,2). Valutazione più bassa, ma comunque oltre la sufficienza, raggiungono i prezzi di beni e servizi e le misure anti-Covid (7,6). Complessivamente, comunque, la valutazione media della vacanza è buona e si attesta su un punteggio di 8,2, in linea con il 2020 ma in lieve diminuzione rispetto al 2019 (8,5).
Anche l’estate 2021, nonostante la disponibilità del vaccino, non ha potuto prescindere dalle misure anti-Covid. Dall’esperienza di viaggio della community Touring emergono lacune tuttora presenti: il 68% (in crescita rispetto al 2020) ha lamentato una scarsa attività di controllo da parte delle Forze dell’ordine sul corretto comportamento di residenti e turisti e il 63% (in calo rispetto all’estate dello scorso anno) ha riferito l’inosservanza del distanziamento sociale e dell’uso delle mascherine. Per quanto riguarda i principali servizi turistici (ricettività, ristorazione, stabilimenti balneari, intrattenimento) solo una minoranza (25%, in lieve crescita sul 2020) ha rilevato il mancato rispetto delle misure anti-Covid da parte degli operatori, che hanno dunque garantito elevati standard di sicurezza ai clienti.
Tutti d’accordo sul green pass
L’introduzione il 6 agosto scorso e la progressiva estensione dell’utilizzo del certificato verde costituiscono per la stragrande maggioranza della community Touring (89%) uno strumento utile per il ritorno alla normalità anche nel settore turistico.
I prossimi viaggi? L’Italia continua a offrire maggiore sicurezza
Complessivamente l’estate 2021 è trascorsa più serenamente di quella 2020 come è emerso dai comportamenti prudenti ma senza psicosi mostrati dalla community Touring. I mesi autunnali, però, sembrano destare qualche preoccupazione in più. Alla domanda, infatti, se si ritenga probabile partire per un weekend o per una breve vacanza in Italia nelle prossime settimane, in una scala da 1 a 5, il dato medio è 3,3, in linea con il 3,2 dello scorso anno. La stessa domanda posta su una possibile vacanza all’estero mette in evidenza un atteggiamento ancora molto prudente: 1,5, ovvero una probabilità molto bassa di viaggiare oltreconfine dopo l’estate.