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Realizzare un’area di sosta camper: una risorsa per il turismo…se comunicata efficacemente
Con la pandemia il turismo outdoor si è rivelato un’importante risorsa per viaggiatori e operatori, e il margine di crescita per il settore è ancora molto alto. In particolare sono sempre di più i viaggiatori che scelgono le vacanze in camper, alla ricerca di un contatto più forte con la natura e per il grado […]
Con la pandemia il turismo outdoor si è rivelato un’importante risorsa per viaggiatori e operatori, e il margine di crescita per il settore è ancora molto alto. In particolare sono sempre di più i viaggiatori che scelgono le vacanze in camper, alla ricerca di un contatto più forte con la natura e per il grado di indipendenza che questa modalità garantisce.
Attrezzarsi per accogliere questi turisti significa offrire un volano economico importante per il territorio, con ricadute positive a vantaggio delle imprese locali e dei piccoli borghi esclusi dai flussi del turismo di massa.
Da 13 anni il Salone del Camper attrae a Parma oltre 100.000 viaggiatori incuriositi e desiderosi di saperne di più su questa modalità di viaggio, scoprire nuove destinazioni e una tipologia di vacanza all’insegna della rigenerazione e di una dimensione più autentica di contatto con le comunità locali. E si tratta sempre di più di turisti di categoria medio-alta, molto attenti all’ambiente e desiderosi di scoprire prodotti enogastronomici dei territori visitati.
Di come accogliere al meglio questi turisti e di come creare un’area di sosta attrezzata per camper possa costituire un forte elemento di sviluppo socio-economico per i territori si è discusso nel primo webinar di avvicinamento al Salone del Camper 2022, in programma quest’anno dal 10 al 18 settembre, organizzato da Fiere di Parma in collaborazione con APC, Associazione Italiana Produttori Camper e Caravan.
Una volta realizzata una struttura che sappia rispondere adeguatamente alle esigenze dei camperisti in termini di accoglienza e comfort, comuni e associazioni dovranno poi essere anche in grado di promuoverla e “comunicarla” efficacemente e in questo senso gli strumenti digitali sono oggi imprescindibili.
Attrattiva, funzionale, digitale e sostenibile: queste le caratteristiche dell’area di sosta camper attrezzata di nuova generazione, come spiegato da Ganluca Tomellini, vicepresidente Associazione Italiana Aree Sosta Camper.
L’area di sosta per camper deve essere considerata a tutti gli effetti una struttura ricettiva e deve pertanto essere facilmente raggiungibile e riconoscibile – quindi è importante che abbia un nome, che sia un brand – magari vicina a un centro abitato e sia dotata di comfort quali un’area pic-nic, un’area giochi per bambini etc.
Per quanto riguarda la funzionalità, l’area di sosta deve essere smart, dotata di controllo accessi, avere un camper service per carico/scarico, una buona perimetrazione e adeguata illuminazione, non avere barriere architettoniche.
Un’altra caratteristica fondamentale è la digitalizzazione: il consiglio di Tomellini per gli operatori è di prevedere il wi fi gratuito per i camperisti, che sarà necessario per i servizi di geolocalizzazione, videosorveglianza, controllo degli accessi, domotica.
Infine, dovrà essere sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale ma anche socio-economico: fondamentale a questo proposito prevedere una corretta remunerazione affinché diventi un hub connesso con le reti commerciali e l’imprenditoria locale e diventi davvero un generatore di ricchezza e posti di lavoro.
Otto buoni motivi per creare un’area di sosta attrezzata
Sono almeno 8 i motivi per cui un Comune dovrebbe realizzare sul proprio territorio una o più aree di sosta attrezzate per camper, illustrati nel suo intervento da Ludovica Sampaolesi, direttore generale APC:
1) In Europa i turisti itineranti sono circa 20 milioni, per una flotta di oltre 6 milioni di veicoli: una platea quindi non più così di nicchia, di cui può essere molto interessante intercettare le preferenze
2) I camperisti non sono turisti di serie B: spendono e hanno desiderio di scoprire il territorio, i siti culturali, i prodotti enogastronomici
3) L’area di sosta può essere un importante volano di sviluppo per il territorio su cui sorge: se ad esempio in occasione di una festa patronale o di una sagra un camperista può avere a disposizione un’area confortevole dove fermarsi rimarrà più giorni, con tutte le ricadute economiche favorevoli che questo può comportare
4) La media di utilizzo del camper è 79 giorni/anno: si tratta dunque di turisti che si muovono anche fuori stagione, sono alla ricerca di attività sportive e nella natura anche semplicemente per un fine settimana
5) Destagionalizzazione; tutto il settore turistico punta fortemente a spalmare gli arrivi il più possibile nell’arco dell’anno e non solo durante le vacanze estive
6) Si tratta di un turismo che può costituire una forte leva di sviluppo di borghi e centri minori, che non sono interessati dai flussi del turismo di massa
7) Può costituire un importante bacino per aiutare la crescita delle aziende enogastronomiche
8) Il trend è in costante crescita: dal 2016 – quindi parliamo di una tendenza iniziata già prima dello scoppio della pandemia – il parco circolante in Europa è aumentato di circa il 25%
Sostanzialmente l’elemento di grande interesse di questa tipologia di turismo è che si tratta di una modalità slow, sostenibile per i territori e attenta alle relazioni sociali, rispetta le comunità e la natura.
La Regione Abruzzo e il Comune di Camaiore
Tra gli esempi virtuosi di chi sul proprio territorio ha deciso di ospitare aree di sosta attrezzate per camper ci sono la Regione Abruzzo e il Comune di Camaiore.
La Regione Abruzzo sta puntando molto sul turismo outdoor come strumento per la valorizzazione dei borghi dopo che, allo scoppio della pandemia, L’Aquila è stata letteralmente “invasa” dal popolo dei camperisti.
Diversi borghi abruzzesi – ha sottolineato il referente della Regione Roberto Iezzi – hanno partecipato al Bando Borghi del MIC inserendo nei loro progetti proprio la realizzazione di aree di sosta attrezzate per i camper.
La Regione stessa ha emanato un bando per la creazione di aree di sosta attrezzate, prevedendo come caratteristiche imprescindibili da rispettare:
– presenza di almeno 5 stalli
– individuare un’area vicina – o comunque facilmente raggiungibile – a centro abitato
– indicare strategie e strumenti attraverso cui i comuni o le associazioni intendono promuovere e far conoscere l’esistenza di questi luoghi di accoglienza
La Regione sta anche lavorando all’implementazione di un database che raccolga le informazioni sulla dislocazione delle aree camper presenti sul proprio territorio, insieme ai cammini, alle ippovie, in modo da facilitare i turisti nel reperire le informazioni necessarie sulle strutture ricettive, ristoranti, aziende enogastronomiche.
E soprattutto è stata sottolineata da Iezzi l’importanza che queste aree abbiano una loro assistenza manutentiva, magari coinvolgendo le comunità locali attraverso le pro loco, che fungano da punto di riferimento e assistenza per i camperisti.
Anche il Comune di Camaiore ha realizzato sul proprio territorio un’area di sosta attrezzata per camper, affidandone la gestione a una cooperativa. Anche in questo caso l’assessore al Turismo Gabriele Baldaccini ha riconosciuto l’importanza di questa iniziativa come opportunità per lo sviluppo di un turismo di prossimità e di valorizzazione del territorio.
In particolare l’area di sosta sorge accanto al grande parco di Bussola Domani, che è stato recentemente recuperato e riqualificato, e che quest’estate ospiterà un festival per il quale certamente i camperisti rappresenteranno un importante bacino di utenza.
Si tratta di un’area vicina al mare ma anche facilmente raggiungibile dall’autostrada, ed è attrezzata con la presenza di biciclette e monopattini elettrici. C’è un custode nell’area e i camperisti amano molto comunicare con lui, ed è importante per avere un feedback sul funzionamento della struttura.
Destagionalizzare e deconcentrare i flussi
Il futuro delle imprese turistiche è all’insegna dell’innovazione, sostenibilità e digitalizzazione e se le città d’arte sono ancora in sofferenza e faticano a riprendersi dallo shock della pandemia, il respiro per le imprese e gli operatori del turismo viene da tutto quello che ha a che fare con l’outdoor, distanziamento, turismo lento, camperistica e campeggi.
Anche per questo motivo – ha spiegato Giorgio Palmucci, presidente ENIT – all’interno del Comitato permanente del turismo è stato istituito un sottocomitato per il turismo lento, attuando una rimodulazione del piano 2020-2022 e avviando la messa a punto del piano fino al 2024 prevedendo azioni prioritarie proprio per i settori camper, outdoor e bike tourism.
Fondamentale è comprendere che in realtà i settori sono tutti interconnessi: un camperista può essere allo stesso tempo appassionato di arte e avere voglia di scoprire anche le eccellenze enogastronomiche di un territorio, oltre alle bellezze della natura. Fondamentale quindi è lavorare in sinergia nel perseguire gli obiettivi della deconcentrazione e (de)stagionalizzazione dei flussi lungo tutto l’arco dell’anno.
È quanto si sta facendo con i fondi PNRR per i borghi e specificamente con le risorse per il turismo, con l’obiettivo di riuscire a raccontare l’offerta italiana in tutte le sue sfaccettature.